lunedì 25 febbraio 2008

LE ORIGINI (seconda parte)

Si consiglia vivamente di attivare (ossia ascoltate soltanto) questo link durante la lettura dell'Apocalisse di Serio
Quando rinvenni mi accorsi di avere l'osso frontale parzialmente sfondato, ma questo era l'ultimo dei miei problemi: avevo solo voglia di catamiarmi un altro pò, volevo dimenticare l'accaduto. Cercai di tirarmi su quando, ad un tratto, venni circondato da una strana coltre di piume bianchissime, luccicavano di luce propria, come un turbine mi circondavano ed io ci squazzavo; in quel, momento mi sentivo come Mena Suvari in America Beauty mentre era ricoperta di petali di rose, ero ammaliato.
La coltre di piume man mano andava diradandosi e solo così potei intravedere il Dio Incas; era un portento nella sua veste di serpente piumato.
Naturalmente non sapevo di cosa si trattasse. Mi avvicinai e solo quando la distanza mi permetteva di vedere il suo occhio clinico egli iniziò a sibilare, la sua lunga lingua d'oro volteggiava, si dimenava, fino ad arrestarsi all'improvviso. La sua palpebra nictitante si retrasse del tutto nella sua orbita oculare interamente tatuata a mano, il suo corpo serpiforme si chiuse in spire tanto da sentire lo stridio delle squame contro le piume. La sua coda iniziò a roteare, capii che era un invito, mi avvicinai ancora fino a sentire il suo alito odor di incenso che occupò velocemente il mio bulbo olfattivo.
Egli stabilì una connessione sinaptica con quei pochi neuroni rimasti inalterati, mi infuse inizialmente un gran senso di pace e molto pacatamente iniziò a comunicare...



P.S. Cari lettori, Vi porgo le mie scuse per aver pubblicato in ritardo questo post, ma sono stato colpito da dissenteria. Per farmi perdonare non rispetterò il palinsesto, quindi tra breve ci sarà la pubblicazione della terza parte. Grazie per la Vostra crescente attenzione, e che il Dio Incas non sia con Voi,

a presto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Rimango sempre più incantato dalle capacità visionarie del Maestro e dalla sua capacità di descrivere queste scene violente, colorate e multiformi (azzarderei anche definirle jazz) con grammatiche ardite e costrutti sintattici avant-garde, rifiutandosi, come già aveva fatto Joyce col flusso di coscienza nell'Ulysses e poi in Finnegans Wake, di rinchiudere la propria opera nei canoni classici della letteratura. Ormai l'Apocalisse di Serio sta diventando più interessante di Lost, e ho detto tutto.

Frank, in un delirio di onniscienza.

Anonimo ha detto...

la musica è quel quid che aggiunge , se possibile , ancora più valore a questa scena mirabile, espressione soave di indubbia e divina saggezza..davvero ho i brividi.. attendo la terza parte con la mente che cerca connessioni sinaptiche simile e semmai vicine a quelle del Maestro e Veggente...